Sbarazzarsi della muffa è possibile, anche nei luoghi più ostinati come la cucina: dalla rimozione alla prevenzione.
Se dovessimo pensare a un luogo casalingo in cui la muffa tende a presentarsi con più frequenza, uno di questi sarebbe sicuramente la cucina. Ed è su questo luogo che ci vogliamo focalizzare, poiché insieme al bagno, si rivela la stanza in cui è più facile la formazione di umidità.
E se da una parte è impossibile utilizzare una cucina senza generare vapore acqueo, dall’altra, la muffa si rivela una conseguenza davvero pericolosa per la salute, nonché esteticamente sgradevole.
Detto ciò, è bene sapere come rimuoverla in maniera efficace e adottare soluzioni preventive che hanno come scopo quello di debellare per sempre il problema. Utopia? In realtà è possibile e talvolta possono bastare alcuni semplici pssaaggi.
Prima di focalizzarci sul come, è bene capire il perché si forma la muffa in cucina. Pensandoci, non è così difficile: in questo luogo è presente un alto tasso di umidità, proprio come il bagno. Questo è dovuto al vapore acqueo che si forma con la cottura, al lavaggio dei piatti o al vapore che fuoriesce dalla lavastoviglie che ha finito il suo ciclo di lavaggio.
Tutto questo può essere aggravato da eventuali perdite dalle tubature che formano ristagni d’acqua e i cosiddetti ponti termici, ossia le zone fredde che generano condensa. Situazioni, queste, inevitabili, ma che possono essere gestite in maniera efficace per evitare che l’umidità rimanga intrappolata in casa.
Il segreto? Sicuramente ridurre l’umidità. Per fare ciò, in primo luogo è necessario areare sempre l’ambiente per far fuoriuscire il vapore acqueo dopo le cotture, utilizzare la cappa e intercettare sin da subito eventuali ristagni d’acqua. Per quest’ultimo punto è dunque importante controllare periodicamente le tubature, così da agire subito in caso di eventuale perdita. E ancora, utilizzare deumidificatori e aeratori può rivelarsi davvero efficace.
Anche lo spray antimuffa è un’ottima tecnica preventiva, ma è bene non abusarne perché potrebbe rivelarsi tossico e danneggiare le tubature.
Ma se la muffa è già presente nella nostra cucina? Ovviamente bisogna rimuoverla, ma in maniera efficace per evitarne la riformazione. In molti utilizzano la candeggina, che sebbene efficace, non toglie il problema alla radice – nel senso vero del termine.
La muffa, infatti, essendo un fungo, contiene radici, e la candeggina rischia di rimuovere solo la parte superiore. Se si vuole optare per rimedi naturali, è allora preferibile una soluzione di 700 ml di acqua, 2 cucchiai di bicarbonato di sodio, 2 di acqua ossigenata e 2 di sale.
Questa miscela va spruzzata e fatta agire per qualche minuto, per poi rimuovere la muffa con uno spazzolino o un panno non abrasivo: la spugna, infatti, rischia di distribuire le spore nell’aria e renderle soggette all’inalazione – da evitare assolutamente.
In molti utilizzano l’aceto bianco, sempre con lo stesso procedimento: anch’esso si rivela molto efficace. Infine, ma non meno importante, nelle zone umide sarebbe meglio optare per vernici traspiranti o ancor meglio antimuffa, per prevenire la ricomparsa.
Mettete in gioco la vostra creatività e l'abilità manuale per realizzare delle bellissime palline di…
Posto in aereo, come scegliere il migliore per un volo tranquillo e sereno senza spendere…
WhatsApp ha introdotto una nuova funzione alla quale sarebbe meglio prestare attenzione: l'errore è dietro…
Utilizzare il bicarbonato in casa è sempre utile? In alcune occasioni, potrebbe rivelarsi pericoloso: ti…
Il Natale è alle porte con le sue tante abbuffate: ecco i consigli per rimettersi…
Il rumore delle porte che cigolano sta diventando veramente fastidioso? Ti spieghiamo come liberartene una…