Una tassa non molto gradita (ma quali sono le tasse gradite?) subirà una drastica trasformazione nel 2025: di cosa si tratta?
Molti cambiamenti riguardanti l’applicazione e il calcolo delle tasse sono previsti per l’anno nuovo. In particolare, è prevista una piccola rivoluzione che trasformerà drasticamente una tassa poco gradita e che in generale viene calcolata senza tenere conto di tanti fattori importanti, e per questo motivo è ritenuta ingiusta da numerosi contribuenti.
Si chiamerà Tarip, una nuova tassa applicata sui rifiuti, e che andrà a sostituire la Tari, la tassa che arriva puntuale in tutte le abitazioni. La nuova tassa, però, avrà un calcolo diverso e prevederà una tariffazione decisamente più equa, facendo tirare un sospiro di sollievo a tante famiglie e a tanti contribuenti. In pratica, si baserà sulla quantità di rifiuti. Ma come sarà calcolata?
La Tarip è stata studiata per essere applicata e calcolata in base alla quantità di rifiuti prodotti. In pratica, chi meno inquina, meno paga. Ma in cosa consiste? Naturalmente, la tassa grava maggiormente su coloro che producono più spazzatura, ed è stata studiata per spingere i cittadini ad adottare uno stile di vita più sostenibile ed ecologico.
Se il prezzo della Tari viene calcolato in base ai componenti della famiglia e alla metratura di casa, la Tarip correggerà questi errori di calcolo. Fino ad oggi, la tassa sui rifiuti ignora molti punti importanti, diventando quindi ingiusta. Ci sono persone, ad esempio, che vivono da sole e che magari possiedono una casa di ampie dimensioni. La quantità di spazzatura prodotta è la stessa del singolo che vive in un monolocale, ma la Tari non ne tiene conto.
Eppure, talvolta, chi vive in una grande casa è costretto a pagare di più, pur producendo meno spazzatura. Un calcolo che non ha senso, come per chi, vivendo da solo o in coppia, produce più rifiuti di una famiglia numerosa. La Tarip, invece, viene concepita in maniera diversa, per una tassazione più equa. I cittadini più virtuosi saranno premiati con uno sconto sui costi di gestione dei rifiuti.
Come sarà applicata la Tarip? La Tarip, chiamata anche Tariffa Puntuale, è un sistema di tariffazione che prevede l’applicazione della tassa in base all’effettiva fruizione del servizio e sulla reale produzione di spazzatura. Il metodo di calcolo, dunque, è differente da quello della Tari. La Tarip non terrà conto solo dei metri quadrati di casa e del numero di componenti di una famiglia.
La nuova tassa calcolerà i costi in base al volume e al peso della spazzatura prodotta, in particolare della spazzatura indifferenziata, quindi quella non riciclabile. In questo modo, si spinge a fare una migliore raccolta differenziata e a evitare di inquinare e di intasare le discariche cittadine. La Tarip è legata alla reale produzione di rifiuti indifferenziati, e prevede una quota fissa.
La quota fissa è determinata dal numero di componenti in famiglia e dalla metratura di casa, più una quota variabile che dipende dal servizio del singolo Comune. La quota variabile si baserà sul peso dei rifiuti e sullo svuotamento dei cestini. A ogni utenza viene addebitato un numero di svuotamenti l’anno. Più il numero di svuotamenti sale e più sale anche la bolletta.
Per risparmiare basta fare una attenta raccolta differenziata e produrre meno rifiuti, mettendo fuori casa il secchio dell’indifferenziata solo quando è pieno. Ogni svuotamento comporta un costo, applicato in tariffe scelte da ogni Comune. La Tarip è stata applicata nel 2024 in 874 Comuni, nel 2025 sarà fortemente incrementata.
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