Il Fisco osserva i cittadini: quali sono i conti correnti che sono attenzionati e chi può rischiare dei controlli e delle sanzioni. Cosa sapere a riguardo
Per contrastare l’evasione fiscale negli ultimi tempi i controlli sui conti correnti di privati ed aziende si sono intensificati oltre ad essere sempre più rigorosi. È per questo che è bene calibrare quello che si fa a livello fiscale rispettando quelli che sono i limiti stabiliti per evitare di essere intercettati dal Fisco e ricevere delle sanzioni.
Ci sono, in particolare, alcune specifiche azioni che attivano il campanello d’allarme dell’Agenzia delle Entrate e che possono dare avvio a controlli mirati. Vediamo quali sono e come comportarsi.
I trasferimenti di denaro sono sempre operazioni delicate e quando si effettuano è bene rispettare le linee di indirizzo dettate dalla trasparenza per le transazioni finanziarie.
Tra questi ci sono senza dubbio i bonifici che permettono di trasferire a terzi delle somme in denaro. Un’perazione che oggi si effetua con un semplice click tramite lo smartphone e che non impone sulle somme in quanto tutto è tracciato.
Ma come evitare dei controlli? Inserendo semplicemente una causale dettagliata, che sia il più chiara possibile e che non apra a fraintendimenti o che possa far pensare a passaggi di denaro sospetti. Un passaggio essenziale questo per chi invia del denaro ma soprattutto per chi lo riceve così da poter dimostrare il motivo di quelle somme.
Ci sono, poi, tra i trasferimenti di denaro tracciati i regali e le donazioni. In questo caso tutto dipende dal valore di questi.
Se, infatti, non si tratta di cifre modiche ma consistenti, la legge impone che venga redatto un atto pubblico che prevede anche un versamento dell’imposta di donazione che varia in base alla somma e al grado di parentela tra chi regala e chi riceve.
In questi casi è necessario rivolgersi ad un notaio ed effettuare tutto il processo della donazione con relative imposte e documentazione.
C’è poi il lato che riguarda il contante. Per il 2024 il limite è di 5000 euro. Una decisione questa stabilita per limitare l’uso della liquidità e dunque contrastare le operazioni poco chiare che possono aiutare a riciclare il denaro sporco e a favorire il lavoro in nero. Per non avere problemi, dunque, basta avere le prove documentali che attestano la provenienza dei soldi.
C’è da dire, poi, che questo limite non riguarda però i prelievi ed i versamenti che si possono effettuare sul proprio conto corrente o sui libretti di risparmio che si posseggono. Cosa significa in pratica? Che ognuno può prelevare e versare le cifre che preferisce in quanto queste operazioni non coinvolgono terze persone.
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