Pecco Bagnaia ha lasciato di stucco tutti i suoi tifosi dopo il Gran Premio di Barcellona. Il Mondiale è appena finito e lui va via subito
Il bicampione della MotoGP si è dovuto arrendere alla concorrenza di Jorge Martin. Un titolo vinto con un margine di 10 punti, al termine di una stagione combattutissima. L’alfiere della Ducati ha deciso di andare via immediatamente.
L’attesa era altissima, il finale di stagione prometteva spettacolo e tale è stato nelle ultime settimane. La MotoGP ha vissuto il suo ultimo atto a Barcellona, dopo i problemi per l’alluvione di Valencia. Al Montmelò Pecco Bagnaia è stato praticamente perfetto, con un week end da incorniciare dal venerdì alla domenica. Sempre davanti in qualifiche e gare, sia nella Sprint che nella versione lunga. Nessun tentennamento e nessun errore, con un +37 che era il massimo che poteva mettere in cascina. Purtroppo per lui non è bastato e con due podi Jorge Martin ha potuto festeggiare il suo primo titolo iridato.
Una bellissima sfida tra i due che si è conclusa sul filo di lana, con 10 punti di margine e con una grande paradosso. Bagnaia ha vinto 11 gare delle 21 in calendario, quindi oltre la metà. Un’impresa del genere nell’era della MotoGP era riuscita solo a Valentino Rossi, Marc Marquez e Jorge Lorenzo, tre giganti del Motomondiale. Anche questo sta a dimostrare la grandezza raggiunta da Pecco, ormai un vero fuoriclasse della categoria. Ma la sua straordinaria immagine pulita è arricchita anche da un modo di fare splendido, lontano dalla pista.
Nel post gara, durante le consuete interviste nel paddock, Pecco Bagnaia ha dato dimostrazione di essere un vero campione a 360°. Alla domanda del giornalista del canale della MotoGP, il piemontese ha dichiarato: “Non voglio dire troppe cose se non ringraziare tutto il mio team. Oggi è il giorno di Jorge (Martin, ndr) e non voglio rubare la scena a lui. Si è meritato questa vittoria e voglio lasciare spazio a lui”.
Il rapporto tra i due è sempre stato buono e lo testimonia anche questo epilogo, al termine di una battaglia lunga 8 mesi, con duelli serratissimi, scontri quasi al limite e sorpassi senza esclusione di colpi. Il minimo comun denominatore è sempre stato il rispetto reciproco, tra due grandi uomini prima che ottimi piloti.
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