Jannik Sinner aspetta sempre di sapere quale sarà il suo futuro riguardo al rischio di squalifica per la vicenda doping: l’annuncio lascia tutti perplessi
Il numero uno del mondo è ancora sulle spine per capire se dovrà veramente fermarsi per uno o due anni. Le ultime notizie hanno spaventato i suoi tifosi, ma c’è un’opinione autorevole che stupisce l’ambiente del tennis.
Jannik Sinner ha chiuso il 2024 da numero uno in anticipo. L’esito delle ATP Finals non cambierà l’esito e la coppa gli è stata già consegnata a Torino. Il margine su Zverev e Alcaraz, secondo e terzo in graduatoria, è talmente ampio da rendere impossibile qualunque ipotesi di rimonta, anche perché la fase finale della Davis non assegnerà punti. Lo sguardo dell’altoatesino è rivolto a questo ultimi grande torneo “individuale”, prima di prendere parte a quello a squadre per eccellenza.
Proprio lo scorso anno arrivò il primo tiolo dopo 47 anni per l’Italia in Davis. Una soddisfazione straordinaria raggiunta contro l’Australia, con un Sinner che fu impeccabile anche in semifinale contro la Serbia di Djokovic. Gli scontri con i giocatori down under sono di solito positivi per Jannik, che contro De Minaur vanta una media straordinaria. Lo ha battuto sin dalla prima volta che si sono affrontati alle NextGen Finals di Milano del 2018. Da lì non c’è stato mai paragone tra i due, con l’italiano che anche a Torino ha confermato un clamoroso vantaggio tecnico e fisico portando addirittura ad un secco 8-0 il confronto nei testa a testa.
Proprio De Minaur, battuto all’esordio delle Finals da Sinner (6-3; 6-4), ha parlato nella sua intervista post partita della vicenda doping che riguarda il numero uno del mondo. Per l’australiano: “Per quanto riguarda la vicenda di Jannik, posso solo dire quello che so di lui come persona, ovvero che è un bravo ragazzo. Abbiamo condiviso molti momenti in campo insieme. Per lui e per la sua squadra nutro molto rispetto”. Insomma tutto all’opposto di quanto dichiarato dal connazionale Nick Kyrgios, molto più severe nel condannare la mancata squalifica dell’italiano.
Nonostante quindi una parte dei giocatori (vedi anche Shapovalov) abbiano nutrito una sorta di dubbio perenne sul comportamento dell’Itia (International Tennis Integrity Agency), l’idea comune è che Sinner non abbia colpe. Vedremo però se il ricorso della WADA porterà a conseguenze o meno.
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