Sei in attesa di un rimborso che non arriva da parte del Fisco? Forse è meglio non aspettare, cerca tu di velocizzare seguendo questi suggerimenti pratici.
Il rimborso fiscale può riguardare molti contribuenti, specialmente quando si tratta di recuperare somme versate in eccesso. Ma può capitare che, nonostante l’Agenzia delle Entrate elabori i rimborsi, ci siano ritardi o addirittura blocchi che impediscano l’accredito delle somme dovute. Cosa deve fare un contribuente in queste situazioni? Quando un contribuente presenta la dichiarazione dei redditi, come il modello 730 o il modello Redditi, l’Agenzia delle Entrate verifica le imposte versate rispetto a quelle effettivamente dovute.
Se emerge che sono state versate somme superiori, il contribuente ha diritto a un rimborso. In presenza di un sostituto d’imposta, il rimborso avviene in modo rapido e diretto. Tuttavia, nel caso in cui il contribuente non abbia un sostituto, come nel caso di chi ha perso il lavoro o ha terminato di ricevere indennità, i tempi di attesa possono estendersi anche oltre un anno. Generalmente, i rimborsi fiscali non vengono erogati prima della fine dell’anno, indipendentemente dalla data di presentazione della dichiarazione.
Utilizzando il modello Redditi, il rimborso potrebbe slittare all’anno successivo. È importante notare che i rimborsi di importo elevato, superiori ai 4.000 euro, sono frequentemente soggetti a controlli più approfonditi da parte dell’Agenzia delle Entrate, il che può ulteriormente ritardare l’erogazione. Se il rimborso non arriva nei tempi previsti, è opportuno intraprendere alcune azioni. Prima di tutto, verifica la data in cui hai presentato la dichiarazione. Una tempestiva invio della documentazione può accelerare il processo.
Se hai presentato una dichiarazione con un rimborso significativo, considera che potrebbero essere necessari controlli da parte dell’Agenzia, che di solito avvengono entro quattro mesi dalla scadenza della dichiarazione. In tali casi, il rimborso potrebbe essere posticipato di diversi mesi, fino a sei, a causa delle verifiche in corso. Questo significa che, se hai presentato la dichiarazione in tempo, potresti dover attendere fino a marzo o aprile dell’anno successivo per ricevere le somme spettanti.
Quando l’Agenzia delle Entrate procede con l’erogazione, il rimborso avviene tramite bonifico sul conto corrente indicato dal contribuente. È essenziale, dunque, che il contribuente comunichi le proprie coordinate bancarie (IBAN) all’Agenzia. Se non vengono fornite queste informazioni, il rimborso verrà effettuato tramite assegno vidimato, che deve essere incassato entro 60 giorni dalla data di emissione.
Se il rimborso non viene accreditato nemmeno dopo un secondo tentativo, il contribuente deve presentare un’apposita richiesta di rimborso. Questa istanza deve essere inviata all’ufficio competente dell’Agenzia delle Entrate, in base al domicilio fiscale del contribuente al momento della presentazione della dichiarazione.
L’istanza deve contenere:
È possibile inviare la richiesta tramite diversi canali: PEC, email, posta ordinaria o direttamente presso lo sportello. È importante allegare la documentazione necessaria e, in caso di delega, fornire le copie dei documenti d’identità di delegante e delegato.
Le tempistiche per presentare una richiesta di rimborso variano a seconda della tipologia di imposta:
Controllare lo Stato del Rimborso
Infine, il contribuente ha la possibilità di monitorare lo stato del proprio rimborso in qualsiasi momento. Può farlo attraverso il servizio “Cassetto fiscale” online, contattando i servizi di assistenza telefonica o recandosi presso gli uffici dell’Agenzia delle Entrate.
In conclusione, se il rimborso fiscale non arriva, è fondamentale mantenere la calma e seguire le procedure corrette. Conoscere i propri diritti e i passi da compiere può fare la differenza nel recupero delle somme spettanti.
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