Che cosa cambierà a partire dal 2025 per i beneficiari ADI? Ecco la sorpresa per chi percepisce l’Assegno di Inclusione.
L’Assegno di Inclusione è una delle misure di sostegno al reddito introdotte con la nuova Legge di Bilancio 2024. Questo sussidio, chiamato anche ADI, ha sostituito in parte quello che fino allo scorso anno era il Reddito di Cittadinanza.
Con la nuova Legge di Bilancio, al vaglio del Consiglio dei Ministri, dal prossimo anno la situazione cambierà. I beneficiari dell’Assegno di Inclusione, in particolare, vedranno importanti cambiamenti.
Ogni mese i soldi dell’ADI vengono accreditati sulla Carta di Inclusione in determinate date. L’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale (INPS) diffonde orni mese una circolare con le date dei pagamenti. Le ricariche della Carta di Inclusione avvengono dal giorno 26, 27 o 28 di ciascun mese. A seconda del periodo di presentazione della domanda e sottoscrizione del Patto di Attivazione Digitale, le date di accredito dell’ADI possono subire variazioni. Il calendario comprende diverse prestazioni previdenziali erogate dall’INPS, dall’Assegno Unico, alla NASpI, alle pensioni.
Secondo quanto stabilito dalla Legge di Bilancio 2024, l’Assegno di Inclusione consiste in un sostegno economico, erogato tramite la Carta di Inclusione. L’Assegno di Inclusione viene erogato tramite la Carta di Inclusione ed è costituito da un’integrazione del reddito familiare fino a una soglia (quota A). Un sostegno per i nuclei residenti in abitazione concessa in locazione con contratto ritualmente registrato (quota B) rappresenta invece la seconda parte.
Dai rinnovi di marzo viene preso come riferimento l’ISEE 2024. Se la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) 2024 non è stata presentata in tempo utile per l’elaborazione della mensilità, la domanda di ADI viene posta nello stato “sospesa” in attesa della disponibilità dell’ISEE 2024.
La platea beneficiaria dell’Assegno di inclusione (Adi) sta per essere ampliata grazie a un emendamento proposto dai principali partiti di Governo. Le principali modifiche riguardano i requisiti economici per accedere all’assegno, come il reddito e l’ISEE. Oltre all’ADI arriverà anche il Reddito di povertà.
Il principale obiettivo di questo cambiamento è rendere l’Assegno di inclusione più accessibile. Dal nuovo anno, l’ISEE massimo salirà da 9.360 a 10.140 euro, permettendo a più famiglie con redditi limitati di ottenere il sussidio. Il reddito familiare massimo salirà invece da 6.000 a 6.500 euro. Per i nuclei familiari con persone con disabilità o anziani, il tetto sarà più alto, passando da 7.560 a 8.190 euro.
L’importo dell’assegno resta invariato, ma dal 2025 la durata sarà di undici mesi. Restano immutati i requisiti generali per poter beneficiare dell’Assegno di inclusione. I richiedenti devono soddisfare alcuni requisiti. Dovranno essere cittadini italiani, cittadini UE o familiari di cittadini UE con permesso di soggiorno, cittadini non europei con permesso di soggiorno Ue di lungo periodo, titolari di protezione internazionale o apolidi.
Un importante cambiamento riguarda il Supporto per la Formazione e il reinserimento lavorativo. Per accedere a questi incentivi, l’ISEE massimo per il supporto alla formazione sarà alzato da 6.000 a 10.140 euro. L’indennità di partecipazione salirà da 350 a 500 euro. La partecipazione ai corsi di formazione potrà essere prorogata per un altro anno, sempre che il lavoratore accetti di seguire un programma formativo.
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